“Spenta” era la parola che più mi descriveva, prima di mollare tutto e andare in montagna con gli Huskys.

Ci sono persone a cui piace la normalità e che vivono con serenità la vita dietro una scrivania e ce ne sono altre, invece, che si sentono soffocare tra quattro mura.
“Non riesci mai a spiegare realmente come stai. Sopravvivevo 5 giorni e ne vivevo 2”
Questo è quello che mi racconta Ambra, una ragazza bergamasca, amante della natura e con la montagna nel sangue, che a 25 anni ha deciso di tornare a sorridere, cambiando strada e stravolgendo la sua vita.
L’idea di avere, in futuro, un impiego “sicuro” l’ha portata a studiare ragioneria con indirizzo informatico per poi laurearsi in comunicazione digitale e ricevere subito, come previsto, una pioggia di opportunità lavorative che nel giro di pochissimo tempo l’hanno catapultata dietro una scrivania di un’agenzia, in pieno centro a Milano, a svolgere le mansioni per cui aveva studiato e con una retribuzione niente male.
“Ottimo!” diranno alcuni.
Anche Ambra lo pensava… inizialmente.
Fare la pendolare, un’ora e mezza di treno all’andata e un’ora e mezza al ritorno, per poi chiudersi una giornata intera in un ufficio era molto dura per un amante della vita e delle attività all’aria aperta. Ma il lavoro non era male, lo trovava stimolante mentalmente e si ripeteva che era la strada giusta per lei. La strada che aveva scelto.
Finchè qualcosa si è rotto.
“Qualcosa non andava. Anche la mia famiglia lo vedeva. Mi ero spenta. “Vivevo” solo nei weekend in montagna”

A volte, purtroppo, si decide di imboccare una strada semplicemente perché è quella più sicura e più normale e non perché è quella che si desidera prendere realmente.
Ambra doveva uscire da questa situazione.
“Mi sono chiesta se volessi davvero alzarmi tutti i giorni alle 6:00 per prendere un treno e passare 8 ore al giorno chiusa in un ufficio davanti ad un pc! Ovviamente la risposta era NO”
Inizialmente buttò giù delle liste. “In cosa sono brava, in cosa non sono brava, cosa so fare, cosa non so fare“. Uscivano svariate idee di possibili lavori ma niente che portasse a dire “sarei felice se facessi questo”.
Non riusciva a trovare una soluzione. Stava impazzendo.
Finché arrivò la scelta paurosa ma coraggiosa.
“Il primo passo non ti porta dove vuoi, ma ti toglie da dove sei”
– Alejandro Jodorowsky
Dopo quasi due anni di permanenza in quell’agenzia decide di dare le dimissioni e di prendersi, grazie a qualche soldo messo da parte, qualche mese sabbatico per riflettere.
Mese che però, in realtà, non arrivò mai.
Durante i giorni di preavviso a lavoro, infatti, un suo amico della Valtellina, conoscendo la sua passione per la montagna, le inviò un annuncio che girava su Instagram:
“Husky Village – cercasi personale qualificato”.
Seguito poi da un suo commento “Vai Ambra! E’ il tuo posto!”
Annuncio che lei non prese subito sul serio.
L’Husky Village è un centro italiano di sleddog, guida di slitte trainate da cani.
E’ a più di tre ore da casa sua. Non è qualificata e lo conosce solo grazie ad un buono regalo per un’escursione fatta 4 anni prima.
Troppo difficile.
Però… al solo pensiero le compariva il sorriso sul volto.
Tant’è che, dopo essersi documentata, aver visitato il sito della struttura e aver dato un’occhiata alle foto, decide di farsi coraggio, di crederci e di provarci ugualmente.
E senza chiedere consiglio a nessuno si candida per il posto.
“Se stai ad ascoltare gli altri non fai più nulla” mi dice.
“Mai nella vita mi sarei sognata di lavorare lì”

Subito, contro ogni previsione, le viene chiesto di fare un periodo di prova di una settimana a cui lei risponde con un “ci penso e vi dico”.
Tutta questa suspance, in realtà, era per mascherare l’umore alle stelle che aveva in quel momento.
Non ci credeva.
Le avrebbero dato una possibilità.
Accettò ovviamente.
In brevissimo tempo era già sulle montagne innevate con questi splendidi cani di cui si innamorò al’istante.
“Prima aspettavo l’uscita da lavoro per vivere. Ora invece, vivo 7 giorni su 7”
Questa è l’Ambra di oggi che parla.
La ragazza che dopo il periodo di prova ha avuto il posto e che mi racconta essere uno stile di vita, più che un lavoro.
Quella stessa ragazza che si è fatta coraggio e che dall’oggi al domani ha lasciato tutto e tutti per inseguire quella felicità che tanto cercava.
Il lavoro di adesso è impegnativo, forse anche più di prima, sia a livello fisico che mentale. Ci vuole tantissima concentrazione e purtroppo… la tiene lontana dalla famiglia.
La sera torna a casa stanca morta, però…
..Felice!
Lo stimolo che la porta ad alzarsi prestissimo è diverso da quello precedente.
Le piace quello che fa e con chi lo fa.
La mattina apre la finestra, si ritrova davanti le sue meravigliose montagne ed è consapevole del fatto che sta andando a fare qualcosa per qualcuno ma soprattutto per se stessa.
Esce sapendo che 65 Huskys non vedono l’ora di vederla e che la aspettano con i loro occhioni dolcissimi, pronti per darle, assieme ad un paesaggio stupendo, la giusta carica per affrontare una nuova giornata.
Ho avuto modo di incontrare questa ragazza solo recentemente, nella sua nuova vita.
E la cosa che ho notato di più…. è stato il sorriso contagioso e sincero che aveva in volto.